mercoledì 16 maggio 2012



Non abbiamo il diritto di interrompere la possibile vita futura di un embrione.
Hai perfettamente ragione. Voi non ne avete il diritto. Noi sì.
Perché quello che continui a trascurare, a dimenticare, a omettere, a non capire è che un embrione non è un bambino in miniatura appeso lì ad aspettare, non è una bambolina chiusa in una scatola per non prendere freddo: un embrione fa parte di una donna.
Ne fa parte come fanno parte di me un occhio, una mano, una tonsilla: sono fatti di cellule vive, nell'arco del tempo crescono e si sviluppano, ma se li separi da me sono solo tessuti, senza futuro e senza senso. 
Questa parte di me respira col mio respiro, si nutre di quel che mi nutro, il suo sangue è il mio e - anche se questo ti parrà impossibile - anche le sensazioni che proviamo sono fuse, inestricabilmente.
Un'embrione e me siamo una cosa sola, lo capisci? No che non lo capisci. Non potrai capirlo mai, perché non saprai mai, non potrai mai sapere questa cosa come sia. 
Non ti è mai capitato, non ti capiterà mai di dormire a fianco di un tuo bambino appena nato e nel sonno, nei bagliori confusi del dormiveglia pensare, sentire di essere lui. Di avere la sconvolgente sensazione di essere nella mente e nel corpicino di qualcun altro, di essere qualcun altro a cui hai dato la vita.
Perché per molto tempo ancora siamo una sola cosa, sai, anche quando ormai ognuno respira per conto suo: ci vogliono settimane e mesi e anni per separarci del tutto e forse, forse del tutto non succede mai. 
Non lo capisci, non lo puoi capire neanche se ci sono mille modi di dire che te lo ricordano, non lo capisci perché "un pezzo di cuore" la pensi una metafora sentimentale e non una verità di carne.
E però se non lo sai e non lo capisci, stai zitto, per favore.
Se - non per colpa tua, certo - non sei in grado di capire che nessuna donna, mai, vuole abortire ma che qualcuna purtroppo deve farlo, allora non parlare. E non chiedere, nemmeno: se qualcuno deve scegliere di rinunciare a una parte di sé non ti deve spiegazioni.
Puoi fare leggi o cambiarle, puoi strillare e insultare, puoi dire quello che vuoi ma questo diritto dalla notte dei tempi è nostro e tu, figlio di donna, saprai sempre un po' meno di noi cosa sia la vita. E quanto di amore e morte ci sia dentro.